La solitudine è una sensazione di mancanza di un legame emotivo (stretto) o di contatto con gli altri. Una persona può sentirsi socialmente o emotivamente sola. La solitudine sociale consiste nella mancanza di contatti sociali, mentre la solitudine emotiva nella mancanza di relazioni di valore. Quindi un divorzio, la perdita di un compagno o un trasloco possono far sentire le persone anziane sole. Può anche essere una combinazione di entrambe le forme e quanto una persona si senta sola è molto personale.
La solitudine è un senso di mancanza di un legame emotivo (stretto) o di contatto con gli altri. Una persona può sentirsi socialmente o emotivamente sola. La solitudine sociale consiste nella mancanza di contatti sociali, mentre la solitudine emotiva nella mancanza di relazioni di valore. Quindi un divorzio, la perdita di un compagno o un trasloco possono far sentire le persone anziane sole. Può anche essere una combinazione di entrambe le forme. E quanto una persona si senta sola è molto personale.
Il senso di solitudine è anche diverso dall’isolamento sociale. Quando si parla di isolamento sociale, si parla della situazione in cui si trova una persona. La persona anziana ha pochi o nessun contatto sociale, il che può farla sentire sola. La solitudine è quindi un sentimento difficile da misurare e da trattare su larga scala. Una persona può sentirsi più sola di un’altra. Per esempio, gli uomini si sentono più spesso soli delle donne. Per gli uomini si tratta spesso della mancanza di contatti sociali, mentre le donne soffrono più spesso di solitudine emotiva. In generale, la sensazione aumenta anche con l’età. Quando invecchiamo, ci sentiamo più soli, secondo il rapporto della National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine (NASEM).
Poiché non ci si sente soli finché non lo si sperimenta in prima persona, questo viene anche chiamato un problema invisibile. La mancanza di un partner può causare un senso di solitudine. Di tutti gli abitanti europei, il 19,2% ha più di 65 anni. Più di un terzo (32,1%) di loro vive solo, cioè 130 milioni di persone. Anche il pensionamento e la disoccupazione aggravano il rischio di solitudine così come i problemi economici, perché spesso impediscono alle persone di partecipare alle attività (sociali). Ciò accresce la possibilità di un senso di solitudine del 10%.
Inoltre, anche le circostanze personali possono assumere un ruolo importante. I sentimenti depressivi, per esempio, aumentano il senso di solitudine. Anche una malattia cronica o un handicap fisico possono far sentire qualcuno solo o addirittura estremamente solo. Ciò è causato principalmente dalla mancanza di comprensione da parte degli altri o dal fatto di non essere in grado di partecipare autonomamente alle attività. Gran parte della popolazione anziana ha a che fare con questo problema: più dell’80% degli individui over 65 ha almeno un disturbo (cronico). Gli anziani corrono quindi un rischio maggiore di avvertire un senso di solitudine.
Le relazioni significative sono importanti per la qualità della vita e la salute, secondo quanto riporta la rivista scientifica The Journal of Health and Social Behaviour. Così, la rete sociale di una persona gioca un ruolo fondamentale. Può consistere, tra l’altro, in assistenti, parenti, amici, colleghi e vicini; chiunque con cui si entra in una relazione sociale. Più piccola è la rete sociale, maggiore è la possibilità che l’anziano si senta solo. Ma se c’è fiducia e sostegno reciproco tra la rete e la persona anziana, la portata è meno importante.
Una persona sola per molto tempo può incorrere in vari problemi di salute. Dagli studi di un’università americana risulta che la solitudine tra gli anziani può causare diversi sintomi. Sono comuni soprattutto la depressione, le dipendenze, le malattie cardiovascolari e i problemi di sonno. Le brevi sensazioni di solitudine non sono negative, diventano pericolose solo se sono senza fine. Spesso si manifesta con la scarsa cura di se. Una scarsa igiene personale, troppo poco esercizio fisico e un’alimentazione insufficiente possono causare l’insorgere o il peggioramento di disturbi mentali e fisici. L’effetto della solitudine cronica è così grave da poter essere paragonato al fumare 15 sigarette al giorno. La solitudine è anche vista come una spirale regressiva. Una volta che ci si sente soli anche le cose più piccole possono far sì che quella persona si senta ancora più sola.
Quando si riconosce la solitudine, è importante prestare molta attenzione ai segnali. Secondo WaveLine, un’organizzazione che opera contro la solitudine, ci sono diversi segnali. Se il soggetto sembra spesso malato, ha un’immagine negativa di sé, tiene le persone a distanza e apprezza molto le cose materialistiche, è probabile che ciò sia causato da un sentimento di solitudine. Prevenire è meglio che curare, perciò non aspetti che qualcuno si senta già molto solo, ma aiuti quella persona anche prima del trasloco o del pensionamento previsto.
Per aiutare un anziano solo è importante scoprire la causa. A volte le cause sono molteplici. Ampliare la rete sociale può aiutare, ad esempio, facendo entrare l’anziano in un circolo o in un’associazione. Anche il volontariato, il giardinaggio e i viaggi possono essere buone soluzioni. È importante che le cause e i bisogni dell’anziano solo siano esaminati attentamente. Ciò può essere fatto in collaborazione con i fornitori di assistenza, come il medico di famiglia o l’assistente a domicilio. A volte una chiacchierata e un aiuto nell’accettare la perdita sono sufficienti per risolvere il senso di solitudine dell’anziano.
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